Della fine del mondo nessuno sa

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Ogni giorno logora il corpo umano, la morte da sempre é perciò una certezza e per quelli che si affidano a Dio la verità che segue è il ritorno di Gesù Cristo in un momento imprecisato dell’esperienza terrena. Marco, autore di uno dei tre vangeli sinottici, sulla questione metteva nero su bianco:

Marco 13,32 Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Dunque, quando i cristiani e i veri credenti nella seconda parusia o nel giudizio finale saranno di fronte a Cristo, completata la vita terrena, avranno la salvezza prossima, possibile, molto vicina.

Per altri versi, da Genesi 2,7 si legge:

Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.

L’anima alle persone non arriva dalla terra, tuttavia si affaccenda delle cose del mondo in maniera non troppo diversa dal corpo e se lo spirito inalato da Dio spinge verso la vita eterna, il target più importante per un cristiano resta il Regno di Dio.

Lo Spirito in ogni caso è altro dall’anima e già il catechismo insegnava che svolge un ruolo più intimo essendo dono agli uomini che senza il sostegno del Creatore hanno una visione insufficiente dell’esistenza, che li delimita.

Dai vangeli della Chiesa si deduce che l’anima é di per sé pensiero incompleto, provvisorio, mentre lo Spirito è proposito vittorioso, che supera ogni recintata percezione.

John Martin, Il grande Giorno della Sua ira (1853)

Marco l’evangelista lascia intendere sul tema che sebbene si venga illuminati dallo Spirito Santo, di Quell’Ora e di Quel Giorno niente sa o saprà alcuno, neppure Gesù, che mandato da Dio raggiungerà la Terra per ripristinare valori e giustizia.

Secondo il Nuovo Testamento la missione dello Spirito Santo è rimproverare e convincere educando, il Suo “mestiere” é indurre a credere, cosa che può fare efficacemente solo Lui, benché allo stesso tempo dimostri e conforti, faccia luce sopra i peccati del mondo, sulla colpa del peccato, sulla follia del peccato, sulla sporcizia del peccato, perché l’indole corrotta e la distanza da Cristo non hanno un futuro, avendo come unico obiettivo la morte definitiva di chi vi si consegna.

In effetti, lo Spirito Santo della dottrina cristiana pone in evidenza che tutto il mondo è colpevole davanti a Dio e che Gesù di Nazaret era Cristo, l’uomo che rappresentava Dio sul pianeta abitato da uomini e donne, che gira tuttora attorno al sole.

Lo Spirito Santo è dunque timoniere fidato non solo per indicare la rotta, ma anche per formare con aiuti e richiami coloro che, trainati verso la Verità, capiscono che più che conoscerla o averne la nozione in testa, è importante il piacere e la potenza che che ne derivano, che provano Quella Severa Data di cui non si conosce né il giorno né l’ora.

 

Michele Arcangelo con mantello e corazza militare romana. G. Reni XVII sec. Michele sconfigge Lucifero.